Alessandro Margheriti. Sei un’autrice o autore emergente, racconta la tua esperienza

Torna la rubrica “Sei un’autrice o autore emergente, racconta la tua esperienza”, sono contenta che molti autori abbiano deciso di aderire e oggi, conosciamo Alessandro Margheriti.

Presentazione

Scrittori si nasce o si diventa?

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Nel mio caso c’era già una spiccata predisposizione, ma ci sono volute consapevolezza e determinazione. Qualità che di certo non si hanno a cinque anni.

È a quell’età che ho cominciato a scrivere le prime poesie e filastrocche e a raccoglierle in un piccolo quaderno. Ovviamente ancora non pensavo né desideravo fare lo scrittore, ma direi che si può benissimo considerarlo come un punto di partenza.

A undici anni la poesia era una specie di appuntamento: componevo solo nelle notti di luna piena perché mi ero convinto che influisse sull’ispirazione – abitudine di cui per fortuna mi sono stancato presto (c’era da consultare continuamente il calendario, e poi che fare in caso la luna non fosse visibile?).

A diciassette anni l’attività sporadica si è fatta molto più frequente: in quel periodo usavo la poesia come valvola di sfogo; probabilmente sentivo il bisogno di descrivere i vari cambiamenti in corso. Si trattava comunque di scritti personali, che tenevo per me e non facevo leggere ad anima viva.

Finché nel 2000 non ho deciso di partecipare un po’ per gioco ad un concorso di poesia, ricevendo la mia prima segnalazione di merito, preludio dei riconoscimenti successivi e di diversi primi premi vinti negli anni a seguire.

Forse è stato in quel momento che è entrata in scena la consapevolezza: avevo scritto qualcosa di buono e questo mi ha dato la spinta per continuare.

Tuttavia, mi restava uno scoglio difficile da superare: non avevo mai scritto nulla in prosa e non mi sentivo in grado di farlo.

I primi tentativi li ricordo come istantanee, brevi descrizioni o piccole scene o momenti, mi servivano solo come esercizio per poi tentare di scrivere qualcosa di più lungo e complesso.

Dal 2001 al 2004 ho scritto quattro libri, tutti di una ventina di pagine ciascuno, inclassificabili come genere e senza né capo né coda. Tuttavia nel 2004 sono stati pubblicati alcuni miei testi sul blog King Lear Officina Avanguardie.

Più tardi ho provato a scrivere un romanzo, senza gran successo, soprattutto per la mancanza di una trama vera e propria. Era, allora, un tipo di scrittura ancora piuttosto istintiva benché a volte tendente agli eccessi; buttavo giù le cose come mi venivano in mente senza pensare né a un quadro complessivo né ad un risultato finale. Col senno di poi penso che quel libro fosse più un monologo teatrale che un romanzo, chissà… prima o poi lo impiegherò come tale.

Il secondo tentativo di romanzo è stato una specie di autobiografia romanzata, ma ancora abbastanza frammentaria. Ricordo di averla inviata ad una piccola casa editrice e di aver ricevuto in risposta delle critiche abbastanza feroci.

Come spesso accade ai giovani scrittori emergenti, mi sarei potuto scoraggiare decidendo di lasciar perdere, invece ho cominciato a scrivere racconti brevi nel 2006 ricevendo fin da subito riconoscimenti anche per questi miei scritti in prosa. Il mio primo racconto, Colloquio con la Signora, è stato pubblicato sulla rivista Percorsi d’oggi lo stesso anno.

Alcuni dei racconti successivi verranno letti in pubblico o in diretta radiofonica.

Iniziano ad arrivare anche alcune proposte editoriali da parte di case editrici a pagamento, tutte rigorosamente rifiutate (sugli editori a pagamento la penso esattamente come Michela Murgia, non c’è bisogno di citarla, vero?).

Il momento della svolta lo colloco nel 2013, quando ho mollato un lavoro a tempo indeterminato e una vita che mi stava troppo stretta per dedicarmi maggiormente alla scrittura. L’ho preso come un impegno costante, e ho ripescato dalle ceneri una vecchia idea per un romanzo urban-fantasy, che sono riuscito a terminare nel 2015. Nello stesso anno scrivevo il mio primo racconto thriller (e anche l’ultimo, ve lo assicuro!), che è stato selezionato da Watson edizioni e pubblicato nell’antologia I racconti di Hannibal Lecter. Il romanzo fantasy invece, dopo revisioni varie, è attualmente nelle mani di alcuni editori in fase di valutazione e spero possa essere pubblicato presto.

Nel frattempo ho scritto anche un altro romanzo, a tema LGBT, che è ancora in fase di revisione.

Da quest’anno sono rappresentato dall’agenzia Radici Translation and Wordcraft (www.radici.ca), che mi aiuta a organizzare meglio il mio lavoro. In futuro mi piacerebbe preparare una raccolta di racconti, una specie di The best of, e poi beh… ho idee per almeno altri tre romanzi!

Se dovessi dare dei consigli a degli aspiranti scrittori?

Solo due, ma fondamentali: non abbiate fretta di pubblicare, meglio fare le cose per bene; metteteci tanta pazienza, costanza, e disciplina, e i risultati arriveranno.

Selezione premi letterari e menzioni speciali

Racconti:

 “La neve è bianca perché non ama più” – Secondo classificato al Premio “Massimo Tamburi”, edizione 2015;

“Ultimo bagliore di luna” – Finalista al Premio letterario “Hannibal Lecter”, pubblicato nel 2015 da Watson Edizioni nella antologia “I racconti di Hannibal Lecter”;

“Bagagli inutili” – Finalista al concorso “Raccontaci un’esperienza di viaggio!” indetto dalla Pro Loco di Revigliasco Torinese (2014);

“Un origami tra le mani” – Encomio al Premio Superga 2007;

 “Colloquio con la signora” – Encomio al Premio Superga 2006, pubblicato nel 2007 sulla rivista Percorsi d’oggi;

Poesie:

“You-topia” – Primo premio al concorso “Ritratti di famiglie” di Arcigay Torino (2013);

“Sipario” – Finalista al Premio Depalchi-Raiziss di Verona (2012);

“Lullaby” – Primo premio per la poesia in lingua inglese “La Leonessa. Città di Brescia” (2006).

 

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